Negli ultimi giorni diversi casi di meningite registrati in varie regioni d’Italia hanno messo in allarme la popolazione. Abbiamo deciso quindi di parlarne cercando di dare una risposta a domande del tipo:
- Che cos’è la meningite?
- Quali sono le cause della meningite?
- Quali sono i sintomi della meningite?
- Come si trasmette la meningite?
- Quali sono i vaccini contro la meningite?
- Si tratta di un’epidemia di meningite?
Che cos’è la meningite?
Innanzitutto cerchiamo di dare una risposta a questo primo quesito.
La meningite è una grave malattia dovuta all’infiammazione delle meningi, ovvero delle membrane che rivestono il sistema nervoso centrale e proteggono il cervello ed il midollo spinale. L’infiammazione di tali membrane porta a gravi sintomi neurologici che possono portare alla morte (5-10% dei casi) oppure a danni gravi permanenti (30-35% dei casi) come ritardo mentale, sordità, epilessia, paralisi motorie. La malattia può colpire adulti, adolescenti, ma soprattutto bambini nei primi anni di vita.
Quali sono le cause della meningite?
La meningite può essere provocata sia da batteri che da virus.
In caso di origine virale della malattia, i pazienti sono gravemente malati per alcuni giorni senza perdere conoscenza. Di solito si ristabiliscono entro una settimana se sottoposti a trattamento antibiotico.
Più preoccupante è invece la meningite di origine batterica. Può essere causata da batteri come il meningococco (di vari ceppi, come il tipo B e il tipo C che sono i più pericolosi, oppure altri tipi come A, Y, W135), lo pneumococco, l’emofilo influenzale, ma anche il bacillo della tubercolosi, così come stafilococchi, streptococchi e batteri coliformi. Questi ultimi però non danno origine alla malattia nella sua forma invasiva.
Quali sono i sintomi della meningite?
I principali sintomi della meningite sono febbre, cefalea (mal di testa), vomito e/o nausea ed irritazione delle membrane meningee che determinano rigidità nucale (irrigidimento della parte posteriore del collo). Altri tipici segni collaterali sono alterazioni del livello di coscienza, senso di torpore, battito cardiaco rallentato ed episodi convulsivi.
Per diagnosticare con esattezza la meningite è necessario l’esame del liquor, ovvero si analizza una piccola quantità di liquido cerebrospinale prelevato mediante puntura lombare.
Come si trasmette la meningite?
La meningite si trasmette attraverso le vie respiratorie mediante lo scambio di secrezioni respiratorie, quindi con tosse, starnuti, baci, scambi di stoviglie. La diffusione della malattia è più complicata di un raffreddore o di un’influenza in quanto il batterio responsabile vive per pochi minuti al di fuori dell’organismo. Il contagio può scaturire da un contatto stretto e prolungato con una persona infetta o dalla permanenza in posti affollati in cui si trova anche una persona infetta, con cui si è stati in relativo contatto.
Quali sono i vaccini contro la meningite?
Da quanto riportato dall’ISS (Istituto Superiore di Sanità) esistono tre tipi di vaccino anti meningite:
- il vaccino coniugato contro il meningococco di sierogruppo C (MenC): è il più frequentemente utilizzato, e protegge solo dal sierotipo C;
- il vaccino coniugato tetravalente, che protegge dai sierogruppi A, C, W e Y;
- il vaccino contro il meningococco di tipo B che protegge solo dal sierotipo B.
“La vaccinazione contro il meningococco C è gratuita e prevede una sola dose a 13 mesi ed è consigliato un richiamo con vaccino tetravalente per gli adolescenti. Quest’ultimo è consigliato anche per gli adolescenti che non sono stati vaccinati da piccoli, e dovrebbe comunque essere somministrato a chi si reca in Paesi ove sono presenti i sierogruppi di meningococco contenuti nel vaccino. Al di fuori delle due fasce di età sopracitate, il vaccino è fortemente raccomandato in persone a rischio o perché affetti da alcune patologie (talassemia, diabete, malattie epatiche croniche gravi, immunodeficienze congenite o acquisite etc.) o per la presenza di particolari condizioni (lattanti che frequentano gli asili nido, ragazzi che vivono in collegi, frequentano discoteche e/o dormono in dormitori, reclute militari, e, come sopra accennato, per chiunque debba recarsi in regioni del mondo dove la malattia meningococcica è comune, come ad esempio alcune zone dell’Africa). Il vaccino contro il meningococco B, attualmente offerto in alcune regioni nel primo anno di età, sarà presto raccomandato per i bambini più piccoli anche a livello nazionale.”
Si tratta di un’epidemia di meningite?
“Al momento non esiste alcuna situazione epidemica, la circolazione dei germi che causano la malattia è nella norma attesa in linea coi numeri degli ultimi anni”.
Questo è quanto apparso in una nota del ministero della Salute per tranquillizzare la popolazione. Di seguito la nota con i trend dell’ultimo triennio.
“Nel 2016 sono stati segnalati 178 casi di meningite da meningococco, con un’incidenza in lieve aumento rispetto al triennio 2012-14, ma in diminuzione rispetto al 2015. Ciò è dovuto alla presenza in Toscana di una trasmissione più elevata che nel resto d’Italia, dove la situazione è costante, soprattutto per quanto riguarda l’infezione da meningococco di tipo C negli adulti già notata nel corso del 2014.
Il numero totale dei casi di meningite, dovuti, quindi, anche agli altri germi indicati, è passato da 1479 nel 2014, a 1815 nel 2015 e a 1376 nel 2016, quindi con una discreta diminuzione rispetto al biennio passato. Per esempio, si sono verificati 940 casi di meningite da pneumococco nel 2016 (rispetto ai 1256 casi del 2015) e 80 da emofilo (rispetto ai 131 del 2015): come si vede una tendenza in diminuzione.
E’ anche da dire che la letalità della meningite è di circa il 10% nei casi dovuti a pneumococco (98 deceduti su 940 pazienti nel 2016) e di circa il 12% nei casi da meningococco (21 su 178 pazienti), che aumenta al 23% nel caso in cui il ceppo di meningococco sia il C (13 su 51 pazienti).”