Recensione L’ultimo cacciatore di libri
Ritorna #4min, rubrica dedicata alla recensione dei libri di grande successo o di libri attuali. E oggi metteremo proprio una novità di questi giorni sotto la nostra lente d’ingrandimento. Uscito lo scorso 19 maggio, è finalmente arrivato l’atteso libro di Matthew Pearl, dal titolo “L’ultimo cacciatore di libri” (versione italiana di “The last Bookaneer”). Dopo il grande e fortunato successo ottenuto con “Il circolo Dante“, l’autore ci riprova con questo nuovo romanzo che si preannuncia davvero intrigante, da leggere tutto d’un fiato. Qui di seguito, puoi leggere la trama e la nostra recensione L’ultimo cacciatore di libri.
L’ultimo cacciatore di libri: la trama
Londra, 1890. Pen Davenport è il più famigerato cacciatore di libri d’Europa, un maestro dell’inganno che ha fatto fortuna setacciando fumosi locali e rumorose tipografie alla ricerca di manoscritti da rubare e consegnare al miglior offerente. L’assenza di regole sul diritto d’autore ha consentito a figure come la sua di arricchirsi procurando a famelici editori copie pirata da smerciare a prezzi stracciati, alle spalle di scrittori del calibro di Charles Dickens e Mark Twain. Tuttavia una nuova legge internazionale sta per porre fine all’età d’oro dell’illegalità, condannando all’estinzione il losco e avventuroso mestiere di cacciatore di libri. Un’attraente, conclusiva missione attende però Davenport: trafugare l’ultimo romanzo del celebre Robert Louis Stevenson, che da anni vive in una grande casa nelle isole Samoa, in pieno Pacifico, circondato dai familiari e da una schiera di nativi che lo hanno ribattezzato Tusitala, narratore di storie. È un’impresa rischiosa, che non ammette fallimenti, ma Davenport è deciso a non rinunciare al più prezioso dei bottini. Accompagnato dall’assistente Edgar Fergins, un modesto libraio ambulante, partirà per un lungo viaggio che lo condurrà all’altro capo del mondo, dove scoprirà di non essere affatto l’unico cacciatore ad ambire a una preda tanto irresistibile. Con questo romanzo trascinante e ricco d’atmosfera, Matthew Pearl torna a indagare tra le quinte più remote dell’universo dei libri, offrendo una storia ricca e appassionante come la letteratura stessa.
L’ultimo cacciatore di libri: considerazioni
“Un autore di grande talento!“. Questo il pensiero di Dan Brown su Matthew Pearl, e se a farti un complimento del genere è una pietra miliare come Brown allora ci troviamo davvero davanti ad un grande scrittore. In questo suo ultimo lavoro, Matthew Pearl (quarantenne scrittore statunitense laureato in Letteratura inglese e americana), ci riporta al 1890. In questo contesto, l’editoria non ha vita facile e le storie di buona fattura danno vita ai “cacciatori” di libri (nel vero senso della parola). Tra questi, il più conosciuto è sicuramente Pen Davenport, il più losco ed il più furbo, che con tranelli e inganni vari riesce a trafugare le copie pirata da rivendere agli editori più “affamati”.
E a chi, se non a Pen Davenport, poteva essere affidato il difficile compito di trafugare l’ultimo romanzo del celebre Robert Louis Stevenson? Un lungo viaggio lo attende, che lo porterà fino alle isole Samoa, nel Pacifico. Riuscirà Pen nell’arrischiata impresa a mettere a segno quest’ultimo incredibile colpo? Riuscirà ad avere la meglio sui tanti “cacciatori di libri” alla caccia di questa “pepita letteraria”? Non ti resta che leggere il libro. Noi te lo consigliamo; “L’ultimo cacciatore di libri” è un romanzo che ti tiene col fiato sospeso dall’inizio alla fine, un racconto affascinante, un’avventura intrigante che non lascia il tempo di volgere il pensiero altrove ma che ha la forza di tenere i tuoi occhi ancorati su di se. Un libro, come dicevamo all’inizio, da leggere tutto d’un fiato, appassionante, accattivante; e allora perchè non acquistarlo? Buona lettura!